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Rappresentazione
del Miracolo |
Era
l'anno 1263. Urbano V guidava la Comunità dalla
sede di Orvieto e Pietro, un sacerdote Boemo, dubbioso
sulla presenza reale di Cristo nell'Eucarestia, decide
di recarsi a Roma in pellegrinaggio per rafforzare la
sua fede. Durante il viaggio di ritorno, sulla via Cassia,
giunto a Bolsena, chiede di poter celebrare la S. Messa.
Durante la Preghiera Eucaristica mentre pronunciava
le parole: "Prendete e mangiate: questo è
il mio Corpo... prendete e bevete: questo è il
mio Sangue...", accade un fatto straordinario,
il sacerdote spezza l'Ostia Consacrata ed essa comincia
a gocciare sangue. |
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Il sacerdote, cerca di nascondere tutto, alcune gocce cadono
sul corporale, tutti vedono il sangue che nel frattempo esce
fuori sempre più abbondante, il sacerdote scappa via
portanto con se la pisside contenente le altre ostie.
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Altre
gocce cadono sul pavimento in pietra.
Il sacerdote spaventato non termina la messa e fugge,
fugge verso Orvieto, dove si confessa con il Papa Urbano
IV, il quale immediatamente manda il vescovo di Orvieto
Giacomo nella città di Bolsena. Questi torna
con il corporale macchiato di sangue, la sacra Ostia
ed i lini dell'altare.
Viene
proclamato il miracolo.
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La
pietra macchiata
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Il
Corporale |
Da
allora il Corporale, racchiuso in uno splendido reliquiario
(opera di Ugolino di Vieri), è custodito in una
cappella dello splendido duomo della città di
Orvieto .
Mentre a Bolsena, dopo varie vicende, sono conservate
tre delle Pietre bagnate dal Sangue, furono poste in
tre cibori sopra l'altare maggiore della cappella costruita
nel 1726. Infine una quarta pietra si trova situata
all'interno di un reliquiario opera di M. Ravelli.
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Ogni
anno le due reliquie vengono portate, insieme all'Eucarestia,
nella processione del Corpus Domini.
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